Si tratta di una manifestazione idrogeologica assolutamente di primo piano che, con una portata media annua di 700 l/s (somma delle varie emergenze nell'area), rappresenta la maggiore risorgenza carsica dell'Emilia Romagna.
Quello che ci troviamo di fronte è l'emergenza dal monte di un vero e proprio torrente (in reatà più torrenti e qualche rigagnolo) che, dopo aver attraversato una ristretta area pianeggiante con tipica vegetazione palustre, si getta nell'alveo del Fiume Secchia.
Ma dove arrivano queste acque? Ebbene, sono la somma di vari apporti tra i quali i più significativi sono la diretta infiltrazione delle acque meteoriche (pioggia) nei gessi evaporitici triassici che costituiscono il versante soprastante, e che degrada verso il vicino Torrente Lucola, e la "perdita" d'acqua del Torrente Lucola stesso, che nel sottosuolo scorre lungo fratture e condotti carsici fino a sgorgare sul lato opposto della collina.
Poichè le acque filtrano all'interno dei gessi evaporitici triassici (formatisi in ambiente marino ad altissima salinità), presentano una eccezionale salinità che si manifesta con il sapore leggermente salaticcio delle acque.
Per chi passasse da queste parti, a circa 20 minuti è presente un altro elemento naturale assolutamente da non perdere: la Pietra di Bismantova.