Ex-Manicomio di Pistoia (Villa Sbertoli)
A pochi passi da Pistoia, su cui domina offrendone una vista bellissima, sorge quello che resta della "Casa di Cura" ideata dal Prof. Agostino Sbertoli.
La scelta del luogo fu dettata, oltre che dalla disponibilità nella zona di notevoli emergenze di rilievo architettonico, anche da fattori legati alla cura della malattia mentale, strettamente influenzata dalle condizioni meteorologiche ed ambientali. Così il Professor Sbertoli descrive l’area da lui scelta per il suo istituto:
“[…] Collegigliato è assolutamente un luogo privilegiato per la salubrità dell’aria, la cui secchezza deriva da alcune leggere correnti d’aria provenienti dagli Appennini, dalla perfetta esposizione a Mezzogiorno, dal riparo che gli fanno i monti a Settentrione e dal libero passaggio per la foce di Serravalle, ai venti di mare tanto desiderati nell’estate cose tutte queste che, oltre render l’aria secca e buona, fan si che il clima venga ad esser temperato o che poco vi si sentono il caldo ed il freddo. A mitigar il caldo contribuiscono anche i molti ed alti alberi che circondano le Ville e che d’altronde gl’inverni non vi sono rigidi stanno a dimostrarlo le molte piante esotiche […] che vi si coltivano all’aria aperta. […] E a proposito delle qualità dell’aria, del clima e dell’acqua ci si permetta di osservar che queste certamente influiscono sul miglior corso o esito delle malattie”
(Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, Ville Sbertoli in Collegigliato presso Pistoia, Pistoia, Litografia Casanuova e C., post 1884)
Il progetto della Casa di Cura si sviluppò a partire dal 1868 e vide la progressiva espansione della struttura, inizialmente costituita da un'unica villa patrizia appositamente affittata ma successivamente incrementata con altre ville già presenti in zona e con la costruzione di altri numerosi padiglioni tra il 1880 e 1890 (in tal senso rimando al seguente schema tratto dalla tesi di laurea dell'Arch. Sara Gioffredi).
La scelta del luogo fu dettata, oltre che dalla disponibilità nella zona di notevoli emergenze di rilievo architettonico, anche da fattori legati alla cura della malattia mentale, strettamente influenzata dalle condizioni meteorologiche ed ambientali. Così il Professor Sbertoli descrive l’area da lui scelta per il suo istituto:
“[…] Collegigliato è assolutamente un luogo privilegiato per la salubrità dell’aria, la cui secchezza deriva da alcune leggere correnti d’aria provenienti dagli Appennini, dalla perfetta esposizione a Mezzogiorno, dal riparo che gli fanno i monti a Settentrione e dal libero passaggio per la foce di Serravalle, ai venti di mare tanto desiderati nell’estate cose tutte queste che, oltre render l’aria secca e buona, fan si che il clima venga ad esser temperato o che poco vi si sentono il caldo ed il freddo. A mitigar il caldo contribuiscono anche i molti ed alti alberi che circondano le Ville e che d’altronde gl’inverni non vi sono rigidi stanno a dimostrarlo le molte piante esotiche […] che vi si coltivano all’aria aperta. […] E a proposito delle qualità dell’aria, del clima e dell’acqua ci si permetta di osservar che queste certamente influiscono sul miglior corso o esito delle malattie”
(Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, Ville Sbertoli in Collegigliato presso Pistoia, Pistoia, Litografia Casanuova e C., post 1884)
Il progetto della Casa di Cura si sviluppò a partire dal 1868 e vide la progressiva espansione della struttura, inizialmente costituita da un'unica villa patrizia appositamente affittata ma successivamente incrementata con altre ville già presenti in zona e con la costruzione di altri numerosi padiglioni tra il 1880 e 1890 (in tal senso rimando al seguente schema tratto dalla tesi di laurea dell'Arch. Sara Gioffredi).
Alla fine, la struttura di Villa Sbertoli assume la configurazione di un "sistema disseminato a villaggio", ovvero un insieme di edificazioni collocati in ampi spazi verdi e organizzati come un vero e proprio villaggio costituente una micro comunità autosufficiente. Tale sistema aveva, fra l'altro, lo scopo di alleviare il senso di clausura del ricoverato, dannoso e in grado di destabilizzare una psiche già turbata; interessante è una pubblicazione apparsa sul Bollettino dell’Accademia Medica Pistoiese, in cui si parla così delle ville:
“Esse senza quella integrale simmetrica disposizione dei padiglioni «allineati come rassegnati prigionieri» e che fanno ricordare il «vecchio e triste tipo classico del manicomio-caserma»; in virtù dei bei parchi, delle macchie erbose, dei giardini, dei dislivelli ecc. di cui sono dotate vengono a costituire quel «tipo a piccolo villaggio» di Ospedale che i tecnici dell’edilizia psichiatrica affermano rappresentare «uno splendido ideale» in quanto sia nel visitatore che nel ricoverato non suscita quel senso massiccio, opprimente della clausura che non riarmonizza ma sconvolge ancor più la psiche già turbata”
(I primi dieci anni di vita dell’Ospedale Neuropsichiatrico Provinciale di Pistoia, in Bollettino dell’Accademia Medica Pistoiese “Filippo Pacini”, ANNO XXXI, Pistoia, 1960, pp.199-200)
Fonti:
https://associazione9cento.wordpress.com/produzioni/pistoia-e-dintorni/ex-ospedale-neuropsichiatrico-ville-sbertoli/ville-sbertoli-a-pistoia-il-manicomio-villaggio/
Per chi volesse lasciare un commento, si riporta il link all'apposita pagina del blog:
http://photomatteobini.weebly.com/blog/villa-sbertoli-ex-manicomio-di-pistoia
“Esse senza quella integrale simmetrica disposizione dei padiglioni «allineati come rassegnati prigionieri» e che fanno ricordare il «vecchio e triste tipo classico del manicomio-caserma»; in virtù dei bei parchi, delle macchie erbose, dei giardini, dei dislivelli ecc. di cui sono dotate vengono a costituire quel «tipo a piccolo villaggio» di Ospedale che i tecnici dell’edilizia psichiatrica affermano rappresentare «uno splendido ideale» in quanto sia nel visitatore che nel ricoverato non suscita quel senso massiccio, opprimente della clausura che non riarmonizza ma sconvolge ancor più la psiche già turbata”
(I primi dieci anni di vita dell’Ospedale Neuropsichiatrico Provinciale di Pistoia, in Bollettino dell’Accademia Medica Pistoiese “Filippo Pacini”, ANNO XXXI, Pistoia, 1960, pp.199-200)
Fonti:
https://associazione9cento.wordpress.com/produzioni/pistoia-e-dintorni/ex-ospedale-neuropsichiatrico-ville-sbertoli/ville-sbertoli-a-pistoia-il-manicomio-villaggio/
Per chi volesse lasciare un commento, si riporta il link all'apposita pagina del blog:
http://photomatteobini.weebly.com/blog/villa-sbertoli-ex-manicomio-di-pistoia
Per chi fosse curioso di come ERA questo luogo suggerisco il seguente video, che raccoglie alcune esplicative foto del passato.