Ex ferrovia Lucca - Pontedera
Breve storia
Tra il 1928 ed il 1958 esisteva una linea ferroviaria che collegava le stazioni di Lucca e Pontedera, sviluppandosi in parte lungo la sponda occidentale dell’ex-lago di Bientina (o lago di Sesto come si legge negli scritti antichi).
La progettazione iniziò del 1904 ma la realizzazione fu annullata nel 1914 a causa della Grande Guerra.
La linea Lucca-Pontedera faceva parte di un progetto più ampio che prevedeva un secondo ramo, mai realizzato, tra Pondera e Saline di Volterra, quindi una linea ferroviaria molto più estesa che doveva fungere da alternativa strategica alla linea di costa.
La costruzione fu deliberata con la Legge Bonomi del 1919, che mirava a completare quelle ferrovie locali e strategiche il cui sviluppo non fu reso possibile dalla prima guerra mondiale.
Con l’avvento della seconda guerra mondiale la linea subì ingenti danni, primo tra tutti la distruzione del ponte sull’Arno di Calcinaia; nel primo dopoguerra ci fu un timidissimo tentativo di ripristino (piccolo ponte in ferro presso San Leonardo Treponzio), ma alla lunga fu preferito dismettere la linea e recuperarne i materiali per sistemare le linee ferroviarie Lucca-Firenze e Lucca-Garfagnana.
Il servizio fu sospeso con DM del 21 Febbraio 1958 e la linea definitivamente soppressa con DPR n. 1037 del 14 Ottobre 1958.
Fonti: mia ricerca personale, Wikipedia, Targhetta al Parco di Liberazione di Calcinaia (piazza Navicelli), video di Riccardo Bartolotti e Giovanni Venturelli (diffuso da Renato Camilli).
Stazioni ed opere principali
La progressione chilometrica iniziava da Lucca e terminava a Pontedera dopo uno sviluppo di 25,3 Km. Lo scartamento (spazio tra i binari) era di 1435 mm.
Le 10 stazioni erano nell’ordine:
I ponti principali erano nell’ordine:
L’opera più spettacolare, ancora oggi perfettamente conservata, rimane comunque la galleria subalvea che sottopassa il Torrente Visona, un torrente pensile sulla campagna circostante nei pressi di Castelvecchio di Compito.
Qui di seguito metto un file pronto da scaricare e da aprire con Google Earth: lanciandolo, vi troverete all'interno sia il tracciato sia le altre opere quali caselli, resti, ponti e altre indicazioni sullo stato di conservazione, utili se vogliate farvi una passeggiata (il file sarà nel tempo aggiornato e migliorato). Cliccando il nome delle varie opere, nella finestra luoghi temporanei di Google Earth, si aprirà la foto relativa (vedi immagine seguente per la spiegazione)
Tra il 1928 ed il 1958 esisteva una linea ferroviaria che collegava le stazioni di Lucca e Pontedera, sviluppandosi in parte lungo la sponda occidentale dell’ex-lago di Bientina (o lago di Sesto come si legge negli scritti antichi).
La progettazione iniziò del 1904 ma la realizzazione fu annullata nel 1914 a causa della Grande Guerra.
La linea Lucca-Pontedera faceva parte di un progetto più ampio che prevedeva un secondo ramo, mai realizzato, tra Pondera e Saline di Volterra, quindi una linea ferroviaria molto più estesa che doveva fungere da alternativa strategica alla linea di costa.
La costruzione fu deliberata con la Legge Bonomi del 1919, che mirava a completare quelle ferrovie locali e strategiche il cui sviluppo non fu reso possibile dalla prima guerra mondiale.
Con l’avvento della seconda guerra mondiale la linea subì ingenti danni, primo tra tutti la distruzione del ponte sull’Arno di Calcinaia; nel primo dopoguerra ci fu un timidissimo tentativo di ripristino (piccolo ponte in ferro presso San Leonardo Treponzio), ma alla lunga fu preferito dismettere la linea e recuperarne i materiali per sistemare le linee ferroviarie Lucca-Firenze e Lucca-Garfagnana.
Il servizio fu sospeso con DM del 21 Febbraio 1958 e la linea definitivamente soppressa con DPR n. 1037 del 14 Ottobre 1958.
Fonti: mia ricerca personale, Wikipedia, Targhetta al Parco di Liberazione di Calcinaia (piazza Navicelli), video di Riccardo Bartolotti e Giovanni Venturelli (diffuso da Renato Camilli).
Stazioni ed opere principali
La progressione chilometrica iniziava da Lucca e terminava a Pontedera dopo uno sviluppo di 25,3 Km. Lo scartamento (spazio tra i binari) era di 1435 mm.
Le 10 stazioni erano nell’ordine:
- Lucca;
- Parezzana Toringo;
- San Leonardo-Sant’Andrea;
- San Ginese-Pieve di Compito;
- Colle di Compito;
- Buti-Cascine;
- Vicopisano-Bientina;
- Calcinaia;
- Pontedera.
I ponti principali erano nell’ordine:
- Ponte sull’Ozzeri presso Mugnano;
- Ponte sul Rogio presso la piana di Massa Macinaia;
- Vari ponti minori tra San Ginese e Caccialupi;
- Ponte obliquo su piloni sul Canale Imperiale presso Buti-Bientina;
- Grande ponte a sei archi a sesto ribassato (di luce 21,5 m ciascuno) presso Calcinaia;
L’opera più spettacolare, ancora oggi perfettamente conservata, rimane comunque la galleria subalvea che sottopassa il Torrente Visona, un torrente pensile sulla campagna circostante nei pressi di Castelvecchio di Compito.
Qui di seguito metto un file pronto da scaricare e da aprire con Google Earth: lanciandolo, vi troverete all'interno sia il tracciato sia le altre opere quali caselli, resti, ponti e altre indicazioni sullo stato di conservazione, utili se vogliate farvi una passeggiata (il file sarà nel tempo aggiornato e migliorato). Cliccando il nome delle varie opere, nella finestra luoghi temporanei di Google Earth, si aprirà la foto relativa (vedi immagine seguente per la spiegazione)
ferrovia_lucca_-_pontedera.kmz | |
File Size: | 8 kb |
File Type: | kmz |
Di seguito invece una mappa semplificata con indicazione del tracciato (tratta dalla pagina di Wikipedia)
Breve storia del periodo bellico
La linea ha “pacificamente” funzionato per poco più di dieci anni, dopodiché, con l’avvento della seconda guerra mondiale, è divenuta teatro di violenti scontri tra le truppe tedesche e alleate: la sua posizione la rese infatti estremamente strategica per gli spostamenti Nord-Sud dei materiali bellici, in quanto, essendo riparata dal gruppo dei Monti Pisani, non risultava esposta agli attacchi navali dalla costa.
La linea è divenuta fondamentale dal 31 Agosto 1943, quando il nodo ferroviario di Pisa fu completamente distrutto e l’unica linea Nord-Sud attiva sul lato tirrenico era appunto la Lucca-Pontedera, che permetteva quindi lo spostamento degli armamenti dalla piana dell’Arno fino a Lucca e quindi alla Garfagnana.
Nel 1944, quando il fronte fra tedeschi e alleati giunse a cavallo dell’Arno, la linea subì pesanti attacchi che la misero fuori uso: dapprima fu presa di mira dalle truppe alleate nel tentativo di mettere fuori gioco i movimenti tedeschi, e successivamente fu minata dai tedeschi in ritirata.
Sulla linea le forze tedesche muovevano anche il cosiddetto “cannonissimo”, un cannone Leopold dalla enorme gittata che, a seconda delle esigenze, veniva spostato verso Pieve di Compito o verso Parezzana Toringo e che era in grado di bombardare il porto di Livorno e l’entroterra livornese-pisano, risultando sempre protetto dal Monte Serra: a bombardamento concluso il cannone veniva poi rimesso in sicurezza o nel tratto in trincea compreso tra San Leonardo in Treponzio e San Ginese o all’interno della galleria subalvea di Castelvecchio di Compito.
Ma la pressione da Sud degli alleati si fece sempre più forte e così la prima serie di attacchi alla ferrovia ad opera degli alleati.
Le truppe si fronteggiarono a lungo dalle due sponde dell’Arno e quando il genio germanico decise di minare il grande ponte di Calcinaia furono anticipati in modo inaspettato da un grande bombardamento alleato che distrusse completamente sia la stazione di Calcinaia sia quattro dei sei archi del ponte.
La pressione alleata aveva sfondato nell’Oltrarno per cui ai tedeschi come ultima soluzione non rimase che la ritirata, durante la quale dettero il via alla seconda ondata di distruzione della linea: furono minati e distrutti i vari ponti in modo da impedire l’avanzata degli alleati lungo la stessa linea.
A guerra ultimata, la ferrovia non è di fatto più stata riadoperata e lentamente è iniziato il declino che l’ha portata alla competa soppressione e smantellamento.
Fonti: mia ricerca personale, Wikipedia, Targhetta al Parco di Liberazione di Calcinaia (piazza Navicelli), video di Riccardo Bartolotti e Giovanni Venturelli (diffuso da Renato Camilli).
La linea ha “pacificamente” funzionato per poco più di dieci anni, dopodiché, con l’avvento della seconda guerra mondiale, è divenuta teatro di violenti scontri tra le truppe tedesche e alleate: la sua posizione la rese infatti estremamente strategica per gli spostamenti Nord-Sud dei materiali bellici, in quanto, essendo riparata dal gruppo dei Monti Pisani, non risultava esposta agli attacchi navali dalla costa.
La linea è divenuta fondamentale dal 31 Agosto 1943, quando il nodo ferroviario di Pisa fu completamente distrutto e l’unica linea Nord-Sud attiva sul lato tirrenico era appunto la Lucca-Pontedera, che permetteva quindi lo spostamento degli armamenti dalla piana dell’Arno fino a Lucca e quindi alla Garfagnana.
Nel 1944, quando il fronte fra tedeschi e alleati giunse a cavallo dell’Arno, la linea subì pesanti attacchi che la misero fuori uso: dapprima fu presa di mira dalle truppe alleate nel tentativo di mettere fuori gioco i movimenti tedeschi, e successivamente fu minata dai tedeschi in ritirata.
Sulla linea le forze tedesche muovevano anche il cosiddetto “cannonissimo”, un cannone Leopold dalla enorme gittata che, a seconda delle esigenze, veniva spostato verso Pieve di Compito o verso Parezzana Toringo e che era in grado di bombardare il porto di Livorno e l’entroterra livornese-pisano, risultando sempre protetto dal Monte Serra: a bombardamento concluso il cannone veniva poi rimesso in sicurezza o nel tratto in trincea compreso tra San Leonardo in Treponzio e San Ginese o all’interno della galleria subalvea di Castelvecchio di Compito.
Ma la pressione da Sud degli alleati si fece sempre più forte e così la prima serie di attacchi alla ferrovia ad opera degli alleati.
Le truppe si fronteggiarono a lungo dalle due sponde dell’Arno e quando il genio germanico decise di minare il grande ponte di Calcinaia furono anticipati in modo inaspettato da un grande bombardamento alleato che distrusse completamente sia la stazione di Calcinaia sia quattro dei sei archi del ponte.
La pressione alleata aveva sfondato nell’Oltrarno per cui ai tedeschi come ultima soluzione non rimase che la ritirata, durante la quale dettero il via alla seconda ondata di distruzione della linea: furono minati e distrutti i vari ponti in modo da impedire l’avanzata degli alleati lungo la stessa linea.
A guerra ultimata, la ferrovia non è di fatto più stata riadoperata e lentamente è iniziato il declino che l’ha portata alla competa soppressione e smantellamento.
Fonti: mia ricerca personale, Wikipedia, Targhetta al Parco di Liberazione di Calcinaia (piazza Navicelli), video di Riccardo Bartolotti e Giovanni Venturelli (diffuso da Renato Camilli).
Galleria fotografia con immagini storiche della ferrovia Lucca - Pontedera
Trattandosi di un'opera storica, è bello poter vedere come doveva essere durante la sua attività: eccovi quindi di seguito una breve galleria di fotografie dell'epoca, estratta dal bellissimo video realizzato da Riccardo Bartolotti e Giovanni Venturelli, di seguito riportato.
Trattandosi di un'opera storica, è bello poter vedere come doveva essere durante la sua attività: eccovi quindi di seguito una breve galleria di fotografie dell'epoca, estratta dal bellissimo video realizzato da Riccardo Bartolotti e Giovanni Venturelli, di seguito riportato.
La ferrovia Lucca Pontedera oggi: raccolta di fotografie
Oggi le meraviglie descritte e raccontate sono in grandissima parte sparite. Rimangono solamente resti delle opere maggiori, quali piloni di ponti o spalle di attraversamenti, e caselli, in stato di abbandono o riconvertiti in abitazioni.
Ovunque invece è ben riconoscibile il vecchio tracciato: non per la presenza dei binari, rimasti solamente nel primo tratto di Mugnano, ma per la presenza di un rilevato che corre più o meno continuamente ma che per gran parte parte risulta infestato da rovi e da una fitta vegetazione.
Il tracciato è riconoscibilissimo dall'alto, ad esempio navigando su Google Earth aiutandovi con il file .kmz che potete scaricarvi all'inizio di questo articolo, vi sarà facilissimo individuarlo.
Tra le opere degne di nota, meritevoli di essere viste, ricordo il Ponte sull'Arno, il ponte in parte bombardato che oggi è simbolo di Calcinaia: nei suoi pressi. laddove sorgeva la stazione di Calcinaia, è oggi presente un parco della Liberazione a memoria degli scontri tra tedeschi e alleati.
L'opera comunque più bizzarra, ovvero la galleria subalvea, è invece perfettamente conservata: andandoci potrete rivivere con la fantasia i momenti in cui il treno sbucava dal tunnel e continuala la sua corsa in trincea, sbuffando nuvoloni neri e fischiando.
La terza opera meglio conservata è infine la serie di attraversamenti nei pressi dell'intersezione con l'attuale Via Pontemaggiore, a San Leonardo in Treponzio: qui è presente un ponte in ferro su un rio, un ponticello ad arco perfettamente conservato ed un muraglione di contenimento del vecchio rilevato.
Si segnalano infine i diversi pali della teleferica che qua e là sono disseminati lungo la linea nei pressi delle diverse stazioni: i più numerosi sono presso la Stazione di San Ginese, circa 100-200 m in direzione Pontedera, ma si rinvengono anche nei pressi della Stazione Toringo Parezzana e tra il Casello di Via Tura e la Stazione Buti - Cascine, nell'ononima frazione.
Vi invito a visionare le foto che seguono, scattate in ordine da Lucca a Pontedera, che cercano di fare il punto sui resti di questa linea ferroviaria dalla vita breve e travagliata.
Per chi volesse lasciare un commento, un suggerimento o segnalare errori o imprecisioni, si riporta il link all'apposita pagina del blog:
http://photomatteobini.weebly.com/1/post/2013/10/ex-ferrovia-lucca-pontedera.html