Toiano
Toiano è un piccolo borgo abbandonato nel cuore della Toscana, nel comune di Palaia.
Il borgo è situato in una zona invidiabile dal punto di vista paesaggistico in quanto collocato sulla sommità di una tipica "collina pisana" in prossimità di imponenti calanchi bianchi e balze di altezza superiore a 50 m; dal centro il panorama si spinge sino a Volterra ed oltre, comprendo una vastissima area dalla morfologia addolcita, tipica dell'ambiente toscano.
Le sue origini risalgono all'alto medioevo e ciò lo si deduce soprattutto dalla sua struttura a castello, alla quale probabilmente si accedeva tramite un ponte levatoio; sulla sella morfologica sede del ponte adesso corre la stretta strada che conduce nella via centrale dopo aver superato la rovina della vecchia porta di ingresso, della quale è rimasta intatta una feritoia in muratura sulla destra.
Camminando per le strade del piccolo borgo, si sente solo il rumore della natura e del silenzio e capita spesso di incontrare dei simpatici gattini molto socievoli.
Nel borgo si avverte un senso di bellezza violata non solo dal tempo e dall'incuria ma anche dagli "sciacalli" che dalla chiesa, ad esempio, si sono portati via affreschi, acquasantiera, confessionali e altro anche di notevole valore. La gente viene quassù e si porta via tutto ciò che trova di antico e di bello rimane solo la bellezza incontrastata e il fascino di un luogo senza tempo immerso nella campagna Toscana circondato dai monti pisani.
Alcune case sono state ristrutturate e talvolta sono abitate, lasciando intravedere dei tiepidi tentativi di rinascita del paese.
Il centro è stato segnalato al Fondo per l'Ambiente Italiano (FAI) come luogo del cuore da salvare e salvaguardare.
Il delitto della bella Elvira
Ma c'è qualcosa di più misterioso nell'anima del borgo: La morte di Elvira, una bella giovane originaria proprio di Toiano che il 5 giugno 1947, giorno del Corpus Domini, venne brutalmente uccisa in un boschetto dal nome Botro della Lupa mentre si recava ad attingere acqua alla fonte. Fu incolpato il fidanzato. Ingiustamente, però: dopo 24 mesi di detenzione venne assolto e il mistero è rimasto irrisolto. Il volto sorridente della bella contadina oggi è visibile sul ceppo di marmo, che la ricorda lungo la strada tra Palaia e Toiano. Se chiedete in giro, tra le persone anziane dei paesi vicini, ancora oggi molti si prestano ben volentieri a parlare della "bella Elvira".
Arrivando a Toiano, la prima cosa che si nota è la percezione di essere in un posto malinconico e silenzioso, abbandonato e lasciato solo; eppure la strada che accede al paese fa ben immaginare l'ingresso verso un castello e si capisce perfettamente dove doveva essere situato il ponte levatoio.
Arrivati nella via centrale sembra di essere in un paese terremotato, con alcuni edifici danneggiati e le porte sprangate, quasi come se fossero state chiuse in una situazione di estrema emergenza. Le uniche forme di vita sono alcuni gattini molto socievoli, evidentemente abituati alla presenza dei visitatori, ed una porta socchiusa al termine della via, dove evidentemente qualcuno si ostina a voler vivere ancora.
Per il resto dominano persiane chiuse e in stato di abbandono, porte sigillate, erba alta e un malinconico vento che costantemente accarezza il borgo come a volerlo rassicurare che il mondo non si è dimenticato di lui.
Molto caratteristico è anche il piccolo cimitero a pianta quadrata all'ingresso del paese, la cui croce posta all'ingresso presenta decorazioni in ferro veramente affascinanti, prime fra tutte due donne che in maniera triste guardano verso il basso con area rassegnata e che ottimamente rispecchiano l'atmosfera che qui si respira.
Il borgo è situato in una zona invidiabile dal punto di vista paesaggistico in quanto collocato sulla sommità di una tipica "collina pisana" in prossimità di imponenti calanchi bianchi e balze di altezza superiore a 50 m; dal centro il panorama si spinge sino a Volterra ed oltre, comprendo una vastissima area dalla morfologia addolcita, tipica dell'ambiente toscano.
Le sue origini risalgono all'alto medioevo e ciò lo si deduce soprattutto dalla sua struttura a castello, alla quale probabilmente si accedeva tramite un ponte levatoio; sulla sella morfologica sede del ponte adesso corre la stretta strada che conduce nella via centrale dopo aver superato la rovina della vecchia porta di ingresso, della quale è rimasta intatta una feritoia in muratura sulla destra.
Camminando per le strade del piccolo borgo, si sente solo il rumore della natura e del silenzio e capita spesso di incontrare dei simpatici gattini molto socievoli.
Nel borgo si avverte un senso di bellezza violata non solo dal tempo e dall'incuria ma anche dagli "sciacalli" che dalla chiesa, ad esempio, si sono portati via affreschi, acquasantiera, confessionali e altro anche di notevole valore. La gente viene quassù e si porta via tutto ciò che trova di antico e di bello rimane solo la bellezza incontrastata e il fascino di un luogo senza tempo immerso nella campagna Toscana circondato dai monti pisani.
Alcune case sono state ristrutturate e talvolta sono abitate, lasciando intravedere dei tiepidi tentativi di rinascita del paese.
Il centro è stato segnalato al Fondo per l'Ambiente Italiano (FAI) come luogo del cuore da salvare e salvaguardare.
Il delitto della bella Elvira
Ma c'è qualcosa di più misterioso nell'anima del borgo: La morte di Elvira, una bella giovane originaria proprio di Toiano che il 5 giugno 1947, giorno del Corpus Domini, venne brutalmente uccisa in un boschetto dal nome Botro della Lupa mentre si recava ad attingere acqua alla fonte. Fu incolpato il fidanzato. Ingiustamente, però: dopo 24 mesi di detenzione venne assolto e il mistero è rimasto irrisolto. Il volto sorridente della bella contadina oggi è visibile sul ceppo di marmo, che la ricorda lungo la strada tra Palaia e Toiano. Se chiedete in giro, tra le persone anziane dei paesi vicini, ancora oggi molti si prestano ben volentieri a parlare della "bella Elvira".
Arrivando a Toiano, la prima cosa che si nota è la percezione di essere in un posto malinconico e silenzioso, abbandonato e lasciato solo; eppure la strada che accede al paese fa ben immaginare l'ingresso verso un castello e si capisce perfettamente dove doveva essere situato il ponte levatoio.
Arrivati nella via centrale sembra di essere in un paese terremotato, con alcuni edifici danneggiati e le porte sprangate, quasi come se fossero state chiuse in una situazione di estrema emergenza. Le uniche forme di vita sono alcuni gattini molto socievoli, evidentemente abituati alla presenza dei visitatori, ed una porta socchiusa al termine della via, dove evidentemente qualcuno si ostina a voler vivere ancora.
Per il resto dominano persiane chiuse e in stato di abbandono, porte sigillate, erba alta e un malinconico vento che costantemente accarezza il borgo come a volerlo rassicurare che il mondo non si è dimenticato di lui.
Molto caratteristico è anche il piccolo cimitero a pianta quadrata all'ingresso del paese, la cui croce posta all'ingresso presenta decorazioni in ferro veramente affascinanti, prime fra tutte due donne che in maniera triste guardano verso il basso con area rassegnata e che ottimamente rispecchiano l'atmosfera che qui si respira.
Per chi volesse lasciare un commento, sempre
gradito, questo è il link per la relativa pagina sul blog:
http://photomatteobini.weebly.com/1/post/2012/11/due-paesi-fantasma-in-provincia-di-pisa-toianao-e-villa-saletta.html
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