Bugnano
Ubicazione e breve storia
Bugnano (Bagni di Lucca), le cui prime tracce scritte risalgono al 983 d.c., si trova a 480 m s.l.m. nell’alta valle del Camaione, sulla digitazione collinare che degrada dall’abitato di Monti di Villa fino alla sottostante località Fronzola.
A causa della posizione sfavorevole e del progressivo spopolamento delle aree montane, il paese ha visto il suo definitivo abbandono verso la fine degli anni 80; ciò lo si intuisce soprattutto dalla presenza in alcune case di prese e contatori elettrici non troppo antichi e da mobili o elettrodomestici risalenti almeno agli anni 60-70 (cucina domestica, frigorifero Atlantic…).
Per un breve periodo il paese è stato sul punto di essere completamente riconvertito in un borgo vacanze da una società inglese ma, come spesso accade, tale ipotesi è sfumata nel nulla.
Bugnano è liberamente visitabile, a proprio rischio e pericolo visti i potenziali rischi di crollo, lasciando l’auto sull’ultimo tornante che porta alla vicina frazione di Riolo e proseguendo a piedi.
Descrizione ed architettura
Le case sono disposte a grappolo, realizzate con pietra arenaria travi e travicelli in legno e frequentemente presentano piani seminterrati aperti sul solo lato di valle.
All’ingresso del paese, sulla destra, troviamo subito un grande palazzo su 3 piani, all’ultimo dei quali sono presenti tracce di affreschi ancora ben conservati sulle pareti del salone principale.
Lungo il lastricato in arenaria che si snoda tra le case la visita continua abbassandosi di quota e sfilando accanto a numerose abitazioni con i solai completamente crollati o comunque decisamente instabili (non cercate di entrare nelle case perché è veramente tutto in equilibrio precario); affacciandovi dalle porte al livello del sentiero e guardando in alto o in basso troverete moltissime ispirazioni fotografiche date sia dalle fitte trame di travi e travicelli rimasti in posto a seguito del crollo dei solai sia dal materiale accumulato ai piani terra, che spesso nasconde tracce umane quali scarpe o oggetti di uso comune.
In quello che si può considerare il centro di questo piccolo paese, in un raggio di pochi metri abbiamo una fontana non più attiva con incisa la data 1922, una marginetta con dipinto un Cristo e la Madonna ed una graziosa abitazione con un terrazzo angolare e relativa ringhiera in metallo ben conservata.
Proseguendo ancora più in basso la vegetazione infestante diviene insormontabile e la visita deve necessariamente arrestarsi, ma a questo punto non vi sono più abitazioni o strutture degne di particolare interesse.
Visionando questo paese emerge in modo netto la forza della natura e la sua capacità avvolgente nei confronti di tutto ciò che è artificiale; moltissime case risultano schiantate dall’espansione della vegetazione ed è frequente notare rampicanti ad avvolgere intere pareti o interi alberi cresciuti all’interno delle abitazioni.
In un certo senso in luoghi come questi si tocca con mano il passaggio del tempo e si ha chiara l’idea che, nonostante tutto, noi siamo solo di passaggio.
Per chi volesse lasciare un commento, si riporta il link all'apposita pagina del blog:
http://photomatteobini.weebly.com/1/post/2014/03/il-paese-fantasma-di-bugnano.html
Bugnano (Bagni di Lucca), le cui prime tracce scritte risalgono al 983 d.c., si trova a 480 m s.l.m. nell’alta valle del Camaione, sulla digitazione collinare che degrada dall’abitato di Monti di Villa fino alla sottostante località Fronzola.
A causa della posizione sfavorevole e del progressivo spopolamento delle aree montane, il paese ha visto il suo definitivo abbandono verso la fine degli anni 80; ciò lo si intuisce soprattutto dalla presenza in alcune case di prese e contatori elettrici non troppo antichi e da mobili o elettrodomestici risalenti almeno agli anni 60-70 (cucina domestica, frigorifero Atlantic…).
Per un breve periodo il paese è stato sul punto di essere completamente riconvertito in un borgo vacanze da una società inglese ma, come spesso accade, tale ipotesi è sfumata nel nulla.
Bugnano è liberamente visitabile, a proprio rischio e pericolo visti i potenziali rischi di crollo, lasciando l’auto sull’ultimo tornante che porta alla vicina frazione di Riolo e proseguendo a piedi.
Descrizione ed architettura
Le case sono disposte a grappolo, realizzate con pietra arenaria travi e travicelli in legno e frequentemente presentano piani seminterrati aperti sul solo lato di valle.
All’ingresso del paese, sulla destra, troviamo subito un grande palazzo su 3 piani, all’ultimo dei quali sono presenti tracce di affreschi ancora ben conservati sulle pareti del salone principale.
Lungo il lastricato in arenaria che si snoda tra le case la visita continua abbassandosi di quota e sfilando accanto a numerose abitazioni con i solai completamente crollati o comunque decisamente instabili (non cercate di entrare nelle case perché è veramente tutto in equilibrio precario); affacciandovi dalle porte al livello del sentiero e guardando in alto o in basso troverete moltissime ispirazioni fotografiche date sia dalle fitte trame di travi e travicelli rimasti in posto a seguito del crollo dei solai sia dal materiale accumulato ai piani terra, che spesso nasconde tracce umane quali scarpe o oggetti di uso comune.
In quello che si può considerare il centro di questo piccolo paese, in un raggio di pochi metri abbiamo una fontana non più attiva con incisa la data 1922, una marginetta con dipinto un Cristo e la Madonna ed una graziosa abitazione con un terrazzo angolare e relativa ringhiera in metallo ben conservata.
Proseguendo ancora più in basso la vegetazione infestante diviene insormontabile e la visita deve necessariamente arrestarsi, ma a questo punto non vi sono più abitazioni o strutture degne di particolare interesse.
Visionando questo paese emerge in modo netto la forza della natura e la sua capacità avvolgente nei confronti di tutto ciò che è artificiale; moltissime case risultano schiantate dall’espansione della vegetazione ed è frequente notare rampicanti ad avvolgere intere pareti o interi alberi cresciuti all’interno delle abitazioni.
In un certo senso in luoghi come questi si tocca con mano il passaggio del tempo e si ha chiara l’idea che, nonostante tutto, noi siamo solo di passaggio.
Per chi volesse lasciare un commento, si riporta il link all'apposita pagina del blog:
http://photomatteobini.weebly.com/1/post/2014/03/il-paese-fantasma-di-bugnano.html