Ex-Ospedale di Carignano
DESCRIZIONE
L’ex ospedale sorge su un modesto rilievo situato tra la “Cantina di Carignano” e la chiesa, in un contesto ambientale tipicamente toscano caratterizzato da blandi rilievi, vigneti e oliveti, il tutto con vista sul vicino centro storico di Lucca.
L’ospedale si caratterizza per il forte contrasto architettonico fra il corpo principale neoclassico, la Villa settecentesca dei Guidiccioni, e le due ali in ampliamento realizzate negli anni ’30, molto razionali e di molto modesto valore architettonico.
La villa presenta una forma in pianta rettangolare orientata Est-Ovest, di dimensione circa 50 m x 15 m e si sviluppa su tre piani, di cui uno seminterrato; la superficie calpestabile è indicativamente di circa 2.250 metri quadri.
Verso Nord, a partire dai due estremi del corpo principale, si allungano due ali di forma rettangolare e dimensioni di circa 30 m x 13 m, anch’esse sviluppate su tre piani di cui uno seminterrato; con questo ampliamento la superficie calpestabile complessiva è praticamente raddoppiata fino ad un totale di circa 4.600 metri quadri.
Mentre la Villa tradisce un’origine residenziale signorile, con elementi architettonici molto curati quali una doppia scalinata simmetrica di accesso, soffitti affrescati e numerose persiane in legno, le due ali aggiuntive risultano tremendamente razionali e dominate da forme cubiche, da calcestruzzo e da numerosi avvolgibili plastificati, sicuramente fuori luogo rispetto al contesto ambientale.
La struttura così composta abbraccia un giardino dove un antico e bel pozzo presenta due colonne arricciate che si elevano fino ai sovrastanti capitelli scolpiti.
Nel parco, durante la conversione a presidio ospedaliero, sono inoltre stati realizzati una portineria al cancello di ingresso, una cappella ed altri due edifici pertinenziali destinati, forse, a funzioni tecniche.
L’intera area occupa una superficie complessiva di circa 26.000 metri quadri e, per l’interesse storico-artistico e paesaggistico, risulta tutelata dal Ministero per i beni culturali.
L’ospedale si caratterizza per il forte contrasto architettonico fra il corpo principale neoclassico, la Villa settecentesca dei Guidiccioni, e le due ali in ampliamento realizzate negli anni ’30, molto razionali e di molto modesto valore architettonico.
La villa presenta una forma in pianta rettangolare orientata Est-Ovest, di dimensione circa 50 m x 15 m e si sviluppa su tre piani, di cui uno seminterrato; la superficie calpestabile è indicativamente di circa 2.250 metri quadri.
Verso Nord, a partire dai due estremi del corpo principale, si allungano due ali di forma rettangolare e dimensioni di circa 30 m x 13 m, anch’esse sviluppate su tre piani di cui uno seminterrato; con questo ampliamento la superficie calpestabile complessiva è praticamente raddoppiata fino ad un totale di circa 4.600 metri quadri.
Mentre la Villa tradisce un’origine residenziale signorile, con elementi architettonici molto curati quali una doppia scalinata simmetrica di accesso, soffitti affrescati e numerose persiane in legno, le due ali aggiuntive risultano tremendamente razionali e dominate da forme cubiche, da calcestruzzo e da numerosi avvolgibili plastificati, sicuramente fuori luogo rispetto al contesto ambientale.
La struttura così composta abbraccia un giardino dove un antico e bel pozzo presenta due colonne arricciate che si elevano fino ai sovrastanti capitelli scolpiti.
Nel parco, durante la conversione a presidio ospedaliero, sono inoltre stati realizzati una portineria al cancello di ingresso, una cappella ed altri due edifici pertinenziali destinati, forse, a funzioni tecniche.
L’intera area occupa una superficie complessiva di circa 26.000 metri quadri e, per l’interesse storico-artistico e paesaggistico, risulta tutelata dal Ministero per i beni culturali.
INCONTRO CON LA STRUTTURA
L’incontro con la struttura avviene dal retro per cui le prime cose che si notano, oltre il breve vialetto di accesso, sono il giardino e le due ali “recenti” che lo racchiudono.
Il giardino è in stato di totale abbandono e dall’incolta erba che lo caratterizza emerge il bellissimo pozzo, forse il vero simbolo di tutta la struttura, e qualche abete che un tempo doveva garantire un minimo d’ombra agli ospiti; dall’erba emergono anche alcune poltrone ortopediche tristemente lasciate a se stesse e piuttosto inquietanti.
Tornando verso l’ingresso e sfilando lungo l’ala Ovest si costeggia la facciata della cappella di inizio ‘900, dominata da un Cristo molto ben affrescato, e si giunge ad uno dei due edifici pertinenziali dedicati a funzioni minori o a locali tecnici (al piano terra vi sono tracce di un locale caldaia).
In direzione Est si arriva in fronte alla facciata principale della Villa Guidiccioni, dominata da una doppia scalinata simmetrica che converge verso il portone principale di accesso; con uno sforzo di fantasia si può mentalmente escludere tutto il brutto derivato dall’ampliamento degli anni ’30 ed immaginare alcune belle signore armate di ombrellino parasole che salgono la scalinata volgendo lo sguardo verso la verde Piana di Lucca, oltre un bel giardino molto curato.
Da una porta laterale si riesce ad accedere ad un corridoio che traversa l’intero primo piano della villa aprendosi su stanze dai soffitti affrescati: la bellezza e la qualità dei particolari negli affreschi stona con il degrado ed il senso di melanconia che aleggia sull’area e danno un senso di pace come una goccia di azzurro in un mare di grigio.
Al centro del corridoio è presente un rosone spicchiato mosaicato e dal lato opposto a quello da cui siamo entrati si giunge in quella che doveva essere una sala operatoria: non rimane traccia delle attrezzature se non una lampada specchiata ed una macchina sterilizzatrice con un libro dimenticato al di sopra.
Da segnalare inoltre la presenza di una stanza piombata sede della vecchia radiologia, che oggi risulta buia e saltuariamente accarezzata da raggi di sole che filtrano attraverso le persiane.
Questa visita, come altre fatte in strutture in abbandono, riesce a stimolare la fantasia di un doppio passato, residenziale e signorile prima e sanitario poi, lasciando un senso di melanconia e sbattendoti in faccia il dato di fatto che tutto passa e tutto, prima o poi, finisce.
Il giardino è in stato di totale abbandono e dall’incolta erba che lo caratterizza emerge il bellissimo pozzo, forse il vero simbolo di tutta la struttura, e qualche abete che un tempo doveva garantire un minimo d’ombra agli ospiti; dall’erba emergono anche alcune poltrone ortopediche tristemente lasciate a se stesse e piuttosto inquietanti.
Tornando verso l’ingresso e sfilando lungo l’ala Ovest si costeggia la facciata della cappella di inizio ‘900, dominata da un Cristo molto ben affrescato, e si giunge ad uno dei due edifici pertinenziali dedicati a funzioni minori o a locali tecnici (al piano terra vi sono tracce di un locale caldaia).
In direzione Est si arriva in fronte alla facciata principale della Villa Guidiccioni, dominata da una doppia scalinata simmetrica che converge verso il portone principale di accesso; con uno sforzo di fantasia si può mentalmente escludere tutto il brutto derivato dall’ampliamento degli anni ’30 ed immaginare alcune belle signore armate di ombrellino parasole che salgono la scalinata volgendo lo sguardo verso la verde Piana di Lucca, oltre un bel giardino molto curato.
Da una porta laterale si riesce ad accedere ad un corridoio che traversa l’intero primo piano della villa aprendosi su stanze dai soffitti affrescati: la bellezza e la qualità dei particolari negli affreschi stona con il degrado ed il senso di melanconia che aleggia sull’area e danno un senso di pace come una goccia di azzurro in un mare di grigio.
Al centro del corridoio è presente un rosone spicchiato mosaicato e dal lato opposto a quello da cui siamo entrati si giunge in quella che doveva essere una sala operatoria: non rimane traccia delle attrezzature se non una lampada specchiata ed una macchina sterilizzatrice con un libro dimenticato al di sopra.
Da segnalare inoltre la presenza di una stanza piombata sede della vecchia radiologia, che oggi risulta buia e saltuariamente accarezzata da raggi di sole che filtrano attraverso le persiane.
Questa visita, come altre fatte in strutture in abbandono, riesce a stimolare la fantasia di un doppio passato, residenziale e signorile prima e sanitario poi, lasciando un senso di melanconia e sbattendoti in faccia il dato di fatto che tutto passa e tutto, prima o poi, finisce.
BREVE STORIA
Nel ‘700 questo bellissimo sito venne scelto dalla famiglia Guidiccioni per la realizzazione di una villa e annesso parco boscato.
La villa rimase tale fino agli anni ’30, quando la riconversione in presidio ospedaliero per tisici e pazienti con malattie polmonari, rese necessario un drastico ampliamento della struttura; la favorevole ventilazione che sale lungo le colline, così come nel caso dell’ex-sanatorio di Arliano, rendeva infatti l’ubicazione perfetta per curare malattie del sistema respiratorio.
L’ospedale è stato attivo dagli anni ’30 e fino al 2000 circa, quando è stato definitivamente dismesso dall’Asl 2 di Lucca e fatto rientrare nel piano di dismissione degli immobili. Si sono susseguite nel tempo varie aste mirate a scovare potenziali acquirenti ma sono andate deserte, come nel caso del sanatorio di Arliano o del manicomio di Maggiano.
Nel 2011 la situazione di stallo si è inaspettatamente risolta con l’acquisto della struttura da parte di un acquirente straniero che garantirà un introito alla Asl 2 per circa 4-5 milioni di euro.
A stabilire se la struttura potrà diventare un albergo, una residenza privata o altro dovrà essere il Comune attraverso il piano strutturale.
La speranza è che, qualunque sia l’intervento previsto, venga mantenuto il fascino e lo stile dell’antica villa, cancellando lo scempio dell’ampliamento e restituendo questo parco al suo antico splendore.
La villa rimase tale fino agli anni ’30, quando la riconversione in presidio ospedaliero per tisici e pazienti con malattie polmonari, rese necessario un drastico ampliamento della struttura; la favorevole ventilazione che sale lungo le colline, così come nel caso dell’ex-sanatorio di Arliano, rendeva infatti l’ubicazione perfetta per curare malattie del sistema respiratorio.
L’ospedale è stato attivo dagli anni ’30 e fino al 2000 circa, quando è stato definitivamente dismesso dall’Asl 2 di Lucca e fatto rientrare nel piano di dismissione degli immobili. Si sono susseguite nel tempo varie aste mirate a scovare potenziali acquirenti ma sono andate deserte, come nel caso del sanatorio di Arliano o del manicomio di Maggiano.
Nel 2011 la situazione di stallo si è inaspettatamente risolta con l’acquisto della struttura da parte di un acquirente straniero che garantirà un introito alla Asl 2 per circa 4-5 milioni di euro.
A stabilire se la struttura potrà diventare un albergo, una residenza privata o altro dovrà essere il Comune attraverso il piano strutturale.
La speranza è che, qualunque sia l’intervento previsto, venga mantenuto il fascino e lo stile dell’antica villa, cancellando lo scempio dell’ampliamento e restituendo questo parco al suo antico splendore.
Per chi volesse lasciare un commento, sempre gradito, questo è il link
per la relativa pagina sul blog:
http://photomatteobini.weebly.com/1/post/2013/04/visita-allex-ospedale-di-carignano.html
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